Orario
9 ottobre dalle ore 8.45 alle ore 17.45 – 10 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 17.45
Hot topics in infettivologia si rivolge ad un pubblico di medici specialisti con l’obiettivo di puntare ai principali focus infettivologici del 2023. Nei due giorni di relazioni e dibattiti verranno affrontate le principali e più attuali problematiche in ambito di infezioni da HIV, SARS CoV-2, virus epatitici B, C e D, batteri multi-resistenti (MDR), oltre all’aspetto preventivo con l’utilizzo delle vaccinazioni.
L’attenzione dei lavori scientifici è rivolta in primis alla pandemia da SARS CoV-2, che nel corso degli ultimi 3 anni è stata protagonista indiscussa delle attività sanitarie. La rapida e incontrollabile diffusione di tale virus nel mondo ha determinato un repentino cambio della gestione territoriale e ospedaliera delle patologie ad esso correlato, rendendo necessaria una nuova e completa riorganizzazione delle risorse economiche ed umane. Dopo 1221 giorni, 800 milioni di casi confermati nel mondo e ufficialmente quasi 7 milioni di decessi, l’OMS ha recentemente proclamato la fine dell’emergenza sanitaria globale COVID-19, ma ciò non significa che lo stesso non sia più una minaccia per la salute globale. Resta infatti il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare altre ondate di casi e morti. “La cosa peggiore che i paesi possono fare è abbassare la guardia, smantellare il sistema che hanno costruito e lanciare il messaggio che il COVID non è più qualcosa di cui preoccuparsi” (OMS). Risulta, dunque, imprescindibile che tutti gli operatori sanitari siano ancora opportunamente aggiornati sulle più recenti acquisizioni in merito alle più recenti
possibilità diagnostiche e terapeutiche (dalle small molecules agli anticorpi monoclonali utilizzati nel setting terapeutico e preventivo).
Non limitando l’attenzione alla pandemia da SARS CoV-2, il workshop pone, altresì, l’accento sulle più recenti acquisizioni in merito all’infezione da HIV, in particolare sui più innovativi percorsi terapeutici, sulla necessità di utilizzare strategie personalizzate, sulle nuove possibilità diagnostico-terapeutiche per i pazienti HTE, sull’utilizzo del nuovo paradigma gestionale terapeutico con i farmaci long acting, ed infine sul monitoraggio dell’efficacia a lungo termine.
Sempre in ambito virologico, si vuole anche porre l’attenzione ai virus epatotropi maggiori, sull’attuale situazione epidemiologica e di gestione terapeutica, includendo un’articolata discussione sul trattamento dei pazienti difficili e delle popolazioni speciali affette da HCV, allargando lo sguardo alle novità diagnostiche e terapeutiche per HBV e HDV.
Spostandoci sul versante dell’antibiotico-terapia, l’attenzione ricade sui patogeni MDR, considerati dall’OMS una delle priorità di sanità pubblica, considerando in particolare il gruppo ESCAPE, ovvero Enterobacteriaciae ESBL/carbenepemasi produttrici, Staphylococcus aureus meticillina resistente, Clostridioides difficile, Acinetobacter baumannii complex, Pseudomonas aeruginosa e Enterococcus species vancomicina resistenti). Oggi clinici di ogni specialità, soprattutto intensivisti ed emato-oncologi, non possono fare a meno di una specifica “expertise” nella gestione clinico-terapeutica di infezioni gravi sostenute da batteri MDR, ottenuta con una cooperazione efficace di specialisti sempre più impegnati in tale campo. Analogamente, l’attenzione sarà posta anche alle infezioni da micobatteri, sfida immemore dell’infettivologo, con focus sull’approccio diagnostico e terapeutico.
Infine, non si può parlare di gestione diagnostico-terapeutica delle infezioni, senza affrontare i nuovi dati offerti dal campo della prevenzione attiva con lo sviluppo di nuovi preparati vaccinali e l’attivazione immunologica indotta nei pazienti più fragili, ovvero gli immunocompromessi.
Hot topics in infettivologia si rivolge ad un pubblico di medici specialisti con l’obiettivo di puntare ai principali focus infettivologici del 2023. Nei due giorni di relazioni e dibattiti verranno affrontate le principali e più attuali problematiche in ambito di infezioni da HIV, SARS CoV-2, virus epatitici B, C e D, batteri multi-resistenti (MDR), oltre all’aspetto preventivo con l’utilizzo delle vaccinazioni.
L’attenzione dei lavori scientifici è rivolta in primis alla pandemia da SARS CoV-2, che nel corso degli ultimi 3 anni è stata protagonista indiscussa delle attività sanitarie. La rapida e incontrollabile diffusione di tale virus nel mondo ha determinato un repentino cambio della gestione territoriale e ospedaliera delle patologie ad esso correlato, rendendo necessaria una nuova e completa riorganizzazione delle risorse economiche ed umane. Dopo 1221 giorni, 800 milioni di casi confermati nel mondo e ufficialmente quasi 7 milioni di decessi, l’OMS ha recentemente proclamato la fine dell’emergenza sanitaria globale COVID-19, ma ciò non significa che lo stesso non sia più una minaccia per la salute globale. Resta infatti il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare altre ondate di casi e morti. “La cosa peggiore che i paesi possono fare è abbassare la guardia, smantellare il sistema che hanno costruito e lanciare il messaggio che il COVID non è più qualcosa di cui preoccuparsi” (OMS). Risulta, dunque, imprescindibile che tutti gli operatori sanitari siano ancora opportunamente aggiornati sulle più recenti acquisizioni in merito alle più recenti
possibilità diagnostiche e terapeutiche (dalle small molecules agli anticorpi monoclonali utilizzati nel setting terapeutico e preventivo).
Non limitando l’attenzione alla pandemia da SARS CoV-2, il workshop pone, altresì, l’accento sulle più recenti acquisizioni in merito all’infezione da HIV, in particolare sui più innovativi percorsi terapeutici, sulla necessità di utilizzare strategie personalizzate, sulle nuove possibilità diagnostico-terapeutiche per i pazienti HTE, sull’utilizzo del nuovo paradigma gestionale terapeutico con i farmaci long acting, ed infine sul monitoraggio dell’efficacia a lungo termine.
Sempre in ambito virologico, si vuole anche porre l’attenzione ai virus epatotropi maggiori, sull’attuale situazione epidemiologica e di gestione terapeutica, includendo un’articolata discussione sul trattamento dei pazienti difficili e delle popolazioni speciali affette da HCV, allargando lo sguardo alle novità diagnostiche e terapeutiche per HBV e HDV.
Spostandoci sul versante dell’antibiotico-terapia, l’attenzione ricade sui patogeni MDR, considerati dall’OMS una delle priorità di sanità pubblica, considerando in particolare il gruppo ESCAPE, ovvero Enterobacteriaciae ESBL/carbenepemasi produttrici, Staphylococcus aureus meticillina resistente, Clostridioides difficile, Acinetobacter baumannii complex, Pseudomonas aeruginosa e Enterococcus species vancomicina resistenti). Oggi clinici di ogni specialità, soprattutto intensivisti ed emato-oncologi, non possono fare a meno di una specifica “expertise” nella gestione clinico-terapeutica di infezioni gravi sostenute da batteri MDR, ottenuta con una cooperazione efficace di specialisti sempre più impegnati in tale campo. Analogamente, l’attenzione sarà posta anche alle infezioni da micobatteri, sfida immemore dell’infettivologo, con focus sull’approccio diagnostico e terapeutico.
Infine, non si può parlare di gestione diagnostico-terapeutica delle infezioni, senza affrontare i nuovi dati offerti dal campo della prevenzione attiva con lo sviluppo di nuovi preparati vaccinali e l’attivazione immunologica indotta nei pazienti più fragili, ovvero gli immunocompromessi.
14 ore
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