L’uso eccessivo ed inappropriato degli antibiotici messo in pratica negli ultimi decenni, sia
in medicina umana che in ambito veterinario e zootecnico, viene riconosciuto come una
delle principali cause dell’allarmante crescita del fenomeno “antimicrobico resistenza”.
Lo sviluppo di ceppi batterici antibioticoresistenti si associa ad incrementata morbidità e
mortalità con un netto aumento dei costi per la sanità pubblica.
In Campania, i tassi di resistenza di tali batteri è allarmante, specie per i gram negativi, e
risultano sempre più elevati rispetto a quelli Italiani ed Europei. Ad esempio, per E. coli la
resistenza alle aminopenicilline è pari al 55% in Europa, al 60% in Italia e ben al 70% in
Campania, alle cefalosporine è pari al 12% in Europa, 22% in Italia e 32% in Campania,
e ai fluorochinolonici al 21% in Europa, al 31% in Italia ed infine al 65% in Campania.
Similmente, per la. K. pneumoniae la resistenza ai carbapenemi si attesta intorno al 7% in
Europa, 30% in Italia e ben al 47% in Campania; per Acinetobacter baumannii, sempre
per i carbapenemi, la resistenza è 37.6% in Europa, 79% in Italia e 94% in Campania.
Nel corso di tale evento si valuteranno le gestioni delle principali sindromi infettive tra necessità
di appropriatezza terapeutica per ridurre la pressione selettiva e quindi l’emergenza
di germi MDR e la gestione di tali germi. Con questo obiettivo si valuterà l’epidemiologia
dei germi MDR nella nostra area geografica e la gestione delle principali sindromi infettive,
sia nell’adulto che nel bambino, sia a livello territoriale ed ospedaliero, da un punto di vista
diagnostico e terapeutico, al fine di favorire la migliore appropriatezza terapeutica.
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