Questo Convegno vuole essere come consuetudine, un momento di incontro e confronto tra l’Università, l’Ospedale e il Territorio, sulle principali patologie urologiche, le novità scientifiche intervenute nell’anno e le controversie ancora in atto.
L’urologia conta tra le sue tante “sub specialità”, le principali patologie oncologiche e non, della salute sia dell’uomo (tumore della prostata, della vescica, ipertrofia prostatica benigna, disfunzioni sessuali, etc…) che della donna (tumore della vescica, cistiti ricorrenti, cistite interstiziale, etc..).
Inoltre, l’aumentata aspettativa di vita, ci impone la responsabilità della presa in carico dei pazienti che sempre più coinvolge il territorio (specialisti ambulatori, MMG, ADI, etc…) che deve necessariamente essere collegato all’ospedale per dare la migliore risposta di cura.
La presa in carico del paziente infatti, è come una rappresentazione teatrale dove ogni attore deve recitare il proprio ruolo all’interno di un copione studiato nei minimi dettagli, dove non esistono «piccole parti», ma solo grandi attori che danno il contributo richiesto e il risultato finale fa la differenza, quando si riesce ad esprimere la sintesi di tutte le potenzialità.
Questo può avvenire solo all’interno di un percorso strutturato e con la convergenza definita di varie figure professionali operanti in sinergia e non in sovrapposizione.
La tecnologia e la ricerca farmaceutica corrono molto velocemente, ecco perché è necessario un confronto costante dove potersi aprire al dibattito per una crescita professionale di tutti.
Tra Territorio e Ospedale occorre applicare la filosofia del modello assistenziale unico, in una sorta di continuità assistenziale.
Solo la sinergia multiprofessionale rende realmente il paziente protagonista della sua storia.
La comunicazione con il paziente, tra le varie figure professionali e la coordinazione tra i vari interventi è la tappa precipua per una risposta realmente efficace.
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