Orario
8:30
Il tromboembolismo venoso è una malattia cardiovascolare molto comune che comprende la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare. L’incidenza della TVP in Italia si attesta a circa 1 caso ogni 1000 soggetti per anno nella popolazione generale e colpisce 5-25 soggetti su 1000 nei pazienti tra i 70-80 anni. Dopo la cardiopatia ischemica e l’ictus cerebrale ischemico il TEV è la patologia cardiovascolare più frequente ed è causa importante di mortalità e morbilità: è al terzo posto tra le cause di morte nella popolazione generale ed al primo posto nei pazienti ospedalizzati. Il TEV è inoltre in costante aumento per diversi motivi, fra i quali l’allungamento della vita media, l’incremento della chirurgia geriatrica e delle patologie traumatiche. Da quando sono stati introdotti i farmaci anticoagulanti orali diretti, la terapia del tromboembolismo venoso è sempre più personalizzata al fine di renderla tanto più efficace e sicura con l’obiettivo di evitare le complicanze più gravi a breve e a lungo termine e le recidive.
A causa dell’eterogeneità dei pazienti che possono andare incontro al tromboembolismo venoso per età, sesso e per patologie che possono favorirlo (malattie autoimmuni, neoplasie, infezioni come COVID-19), le scelte terapeutiche appropriate sono complesse, tanto più che è opportuno tenere conto del rischio emorragico dell’anticoagulazione.
L’incontro prevede una prima sessione in cui si tratteranno la trombosi venosa profonda, la sindrome post-flebitica e l’embolia polmonare con relazioni a cui seguiranno smart comments di esperti ed una seconda sessione in cui si esporranno casi clinici inusuali e casi relativi all’immunotrombosi, alla diatesi tromboembolica oncologica, affrontati sia in ambito ospedaliero sia a livello domiciliare. L’obiettivo di questo evento, è quello di approfondire le indicazioni delle più recenti linee guida internazionali, ma anche di condividere esperienze maturate nella pratica clinica quotidiana attraverso l’esposizione di casi clinici in setting complessi con il coinvolgimento dei partecipanti in una viva discussione. Lo scopo è anche quello di trasmettere ai
partecipanti la necessità di un percorso terapeutico integrato fra le figure professionali coinvolte nella presa in carico dei pazienti (specialisti, MMG, infermieri). Un efficace iter assistenziale si realizza grazie a questa visione moderna di azione in team che permette di ottimizzare i risultati in termini di sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti, ma anche di ridurre i costi individuali e sociali.
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