MASLD approccio multidisciplinare per una diagnosi precoce - TORINO

Il termine steatosi epatica non alcolica (NAFLD) identifica un ampio spettro di condizioni cliniche che vanno dalla steatosi epatica alla steatoepatite non alcolica (NASH). La sua prevalenza nella popolazione generale è di circa il 25% e negli ultimi decenni è diventata una delle principali cause di malattia epatica allo stadio terminale, di epatocarcinoma (HCC) e trapianto di fegato. La NAFLD è frequentemente associata a manifestazioni cliniche extra-epatiche e il suo legame con disordini metabolici come l’obesità e il diabete di tipo 2 (DM2) è così stretto che è stato recentemente introdotto il termine di MAFLD (Metabolic Associated
Fatty Liver Disease). La NAFLD può riguardare fino al 70-80% dei pazienti con DM2, con conseguenze deleterie nella storia clinica del diabete stesso, delle malattie cardiovascolari ed epatiche associate, rendendo necessaria la tempestiva identificazione di questa condizione nella gestione clinica di routine di questi pazienti. Dati dimostrano come la NAFLD sia presente nel 54/90% dei pazienti
affetti da Obesità. La ricerca sistematica della NAFLD nei pazienti è tuttora inadeguata nella nostra pratica clinica, anche a causa dell’inapplicabilità della biopsia epatica, che ancora oggi rappresenta il gold standard per la diagnosi e la stadiazione di questa grave condizione. Le attuali Linee Guida, per superare questa condizione, raccomandano l’uso di metodi non invasivi sia strumentali, sia metodi basati su scores validati che consentono la precoce identificazione dei pazienti con NAFLD. Per la NAFLD non esistono attualmente terapie specifiche. La prima linea di terapia, raccomandabile in tutti i pazienti e finalizzata anche al contenimento del rischio cardiovascolare, è non-farmacologica. È noto dalla letteratura infatti che il cambiamento dello stile di vita, la moderazione nell’assunzione di alcolici e l’esercizio fisico determinano un’importante riduzione dell’entità della steatosi epatica. Per tutto quanto sopra risulta indispensabile avviare dei percorsi di formazione negli ambulatori di riferimento. Non solo: Date le connessioni multidirezionali tra MASLD e comorbilità cardiometaboliche, un approccio multidisciplinare garantisce
che tutti i componenti siano adeguatamente considerati per migliorare sia gli esiti epatici che quelli extraepatici. Il trattamento delle comorbilità cardiometaboliche può infatti modificare la progressione della malattia e contribuire a una riduzione degli eventi correlati alla malattia epatica. Queste considerazioni
supportano la necessità di un trattamento appropriato e ottimale di tutte queste comorbilità che può essere meglio gestito da un ampio team multidisciplinare.





La invitiamo a consultare l’informativa privacy di AGE.NA.S disponibile al link:
https://ecm.agenas.it/privacy-policy