L’esperienza di malattia, soprattutto di quella cronica, come appunto il diabete, richiede al medico competenze e abilità che lo guidino nella comprensione del paziente come persona che ha dei sintomi, propri modi di percepirli, di attribuire loro significato e di reagire a essi. Nell’incontro con il paziente si devono mettere in gioco competenze tecniche e competenze relazionali, dirigendo la nostra attenzione nella maniera più efficace possibile per aiutare il paziente a prendersi cura di sé e a gestire la propria malattia in sintonia con team curante. Questo incontro è marcato dalle caratteristiche di personalità di entrambi: paziente e medico, ma anche dal contesto organizzativo, dalle relazioni interne all’equipe, dalle nostre aspettative. A ciò si aggiunge la complessità della malattia cronica che richiede al diabetologo – più di altre patologie - di relazionarsi anche al vissuto di malattia. E’ pertanto importante acquisire uno corretto linguaggio in tema di emozioni, sentimenti, partecipazioni e dare particolare attenzione al modo e al luogo in cui viene data l’informazione al paziente, che deve essere assolutamente personalizzata. Dedicarsi in maniera opportuna al paziente prevede che si impieghi del tempo, e che questo sia percepito come un investimento per il futuro piuttosto che come un limite. Nessuno meglio di chi opera in specifici ambiti conosce le attività che servono veramente per il sostegno alle cure. Il fine del progetto risiede dunque nel tracciare una possibile strada per la gestione ottimale dei pazienti con particolare riferimento alle terapie innovative, all’empowerment e alla sinergia di competenze professionali e alla condivisione
delle evidenze scientifiche.
Maria Luisa Contin
T. Cariani
S. Lunardon
A. P. De Cata
L. Bortolato
M. Dal Pos
A. Gallo
V. Mariano
A. Cosma
