Orario
16.30
Le neoplasie della mammella sono i tumori diagnosticati con maggior frequenza nelle donne e questo dato si registra in tutte le classi di età. Dalla fine degli anni novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce (quindi all'anticipazione diagnostica) e anche ai progressi terapeutici. Il carcinoma mammario è una patologia estremamente eterogenea caratterizzata da decorsi clinici spesso diversi anche in presenza di caratteristiche cliniche e istopatologiche inizialmente simili. La terapia ormonale adiuvante riduce il rischio di recidiva e di morte nelle pazienti con neoplasia mammaria Luminale. Dopo una lunga stagione in cui Tamoxifene è stato l’unico trattamento utilizzato in questo setting nel primo decennio degli anni 2000 gli studi hanno dimostrato che gli Inibitori dell’Aromatasi riducono significativamente, rispetto a Tamoxifene, il rischio di recidiva, di morte per neoplasia e di mortalità globale. La terapia ormonale con inibitori dell’Aromatasi è dunque pratica consolidata per l’oncologo medico ma sicuramente esistono a tutt’oggi questioni aperte quali il problema dell’aderenza al trattamento, la gestione delle tossicità, la durata del trattamento e la chirurgia. Fatte salve queste premesse, il progetto nasce come momento di confronto e discussione tra oncologi, medici di medicina generale, medici chirurghi e altri specialisti dello stesso ambito territoriale dedicato alla valutazione collegiale delle esperienze accumulate nella gestione multidisciplinare delle pazienti affette da carcinoma mammario.
Donata Sartori
Responsabile Scientifico
Guido Papaccio
Giuseppe Azzarello
Elena Gallinaro
Valentina Belardinelli
Margherita Palazzi
4 ore
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