La pandemia da Covid-19 ha avuto un effetto profondo sulla salute mentale delle persone affette da malattie autoimmuni. Esse hanno sperimentato un incremento di alcune sensazioni come paura, preoccupazione, ansia, senso di incertezza e stress dall'inizio della pandemia, isolamento.
La valutazione dei pazienti non solo in fase diagnostica, ma anche nel tempo per un monitoraggio della terapia, le strategie terapeutiche sono state ampiamente trascurate. L’introduzione di strumenti volti a vicariare questo vuoto, di sicuro molto validi, ma ancora in fase di sperimentazione e soprattutto votati alla malattia, non sono riusciti a colmare quel vuoto derivante della mancanza dell’incontro tra il medico ed il paziente. Di certo, oggi, si avverte sempre più la necessità di riappropriarsi di quel momento e porre il paziente al centro del progetto di cura, renderlo partecipe e consapevole della percorso di cura da intraprendere, anche in presenza di gravi eventi come la pandemia stessa. Per far questo è necessario un approccio multidisciplinare per affrontare i problemi della persona, che più spesso presenta più patologie in comorbidità e deve sottoporsi a trattamenti con più farmaci che vanno gestiti in equipe. In questo panorama i reumatologi e gli esperti di altre aree mediche, nonche’ operatori in varie vesti professionali, hanno il dovere di recuperare il rapporto affettivo con il paziente creando una rete di assistenza per una risposta di salute immediata e mediata da figure professionali formate e competenti, che si interfaccino tra loro ed il paziente conoscendo la realtà clinica, sociale e lavorativa della persona affetta da patologia reumatica.
È questo l’intento della ottava giornata reumatologica casertana, realizzare un evento scientifico che traferisca quanto c’è di nuovo in merito alle differenti patologie reumatiche, raccolga i quesiti clinici degli specialisti che interverranno e ne discuta i contenuti, dibattendo sulle possibili soluzioni.
Una particolare attenzione sarà posta alle persone affette da patologie reumatiche, coinvolgendo le associazioni dei pazienti in attività di comunicazione in sessioni dedicate, alla presenza di professionisti medici e non medici, per affrontare e dibattere i problemi che occorrono in tutti i contesti.
Il mio augurio è che partecipate numerosi e che possiate trovare l’occasione per un proficuo aggiornamento ed un fattivo confronto sia scientifico che professionale.
Giovanni Italiano
9 ore
