WORKSHOP: PERSONALIZED REHABILITATION: COMBINING MIND, BODY AND GENETICS

There is a body of evidence that mind–body interventions (MBIs) can improve mental and physical health. Much of the literature has focused on stress reduction as the major mechanism related to beneficial outcome, such as use of virtual reality in reducing a patient’s anxiety over first clinical visit. In addition, the current research has shown strong associations of biological and physical changes occurring during MBI’s. Yet, outside our understanding that stress has major implications on the state of a patient’s immune system, little research has been performed on the physiologic, cellular, and molecular changes occurring with such interventions. Stress can be regarded as a bodily response to events that are perceived as a threat or a challenge. This response may precipitate a health risk when stress is severe, or it occurs over a long period of time without adequate coping mechanisms. It has been found that exposure to severe stressors can have a profound influence on the body and can lead to detrimental changes in its biology and determining such molecular signatures could present as surrogate biomarkers for choice of MBI. In addition, other confounding factors, such as diet, exercise, and environmental factors may play a role in gene expression and epigenetic changes occurring in patients and the benefits of different MBI’s which could alleviate stressors and promote their rehabilitation. The advent of genomics technologies has given rise to a new era of personalized medicine, in which the therapeutic strategy can be tailored for a patient’s total needs, including all matters relating to well-being. In this regard, although much advance has been made on personalizing pharmacologic therapy, little research has been performed on whether there is a genetic component to non-pharmacologic aspects of rehabilitation and treatment, such as determining which patients respond more favorably to use of virtual reality. The goal for this symposium is to foster a discussion, in an interdisciplinary setting, on best practice strategies for effective rehabilitation for patients suffering from acute and chronic debilitative illness. The symposium brings together experts in rehabilitative medicine, physio-therapy, psychology and psychiatry, integrative technologies like virtual reality and artificial intelligence in pathological diagnosis, biochemistry, and geneticists.

 

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Numerose recenti evidenze scientifiche dimostrano che gli interventi mente-corpo possono migliorare la salute sia fisica che mentale. Gran parte della letteratura si è focalizzata sulle strategie di riduzione dello stress quale principale meccanismo correlato a risultati positivi, come l'uso della realtà virtuale per ridurre l'ansia del paziente durante la prima visita clinica. Inoltre, un altro filone di ricerche ha documentato che gli interventi mente-corpo sono in grado di determinare significativi cambiamenti a livello biologico, fisico e mentale. Tuttavia, al di là delle conoscenze sulle importanti implicazioni che lo stress ha sul sistema immunitario, le informazioni disponibili ad oggi sui cambiamenti fisiologici, cellulari e molecolari che si verificano con interventi mente-corpo sono ancore limitate.

Lo stress può essere considerato come una risposta corporea ad eventi percepiti come minaccia o sfida e, quando è grave o prolungato nel tempo senza adeguati meccanismi di reazione, può rappresentare un rischio per la salute, causando cambiamenti dannosi nella biologia del corpo umano. La determinazione di tali alterazioni molecolari può essere utile per identificare i biomarcatori da utilizzare per scegliere l’intervento mente-corpo “migliore”. A parte lo stress, altri fattori - quali la dieta, l'esercizio fisico e i fattori ambientali - possono svolgere un ruolo nell'espressione genica e nei cambiamenti epigenetici che si verificano nei pazienti e sugli effetti benefici che gli interventi mente-corpo apportano, alleviando lo stress e facilitando il recupero funzionale.

L'avvento delle tecnologie genomiche ha dato vita a una nuova era della medicina personalizzata, in cui le strategie terapeutiche possono essere adattate a tutte le esigenze del paziente, compresi gli aspetti relativi al benessere. A tal riguardo, sebbene siano stati compiuti molti progressi nella personalizzazione della terapia farmacologica, sono stati condotti pochi studi sul ruolo della componente genetica negli aspetti non farmacologici della riabilitazione e del trattamento quali, ad esempio, l’identificazione della tipologia di pazienti che rispondono più favorevolmente all'approccio mediante la realtà virtuale.

L'obiettivo di questo simposio è quello di promuovere una discussione interdisciplinare sulle strategie di “best practice” per una riabilitazione sempre più efficace per le persone affette da patologie sia acute che croniche che causano alterazioni funzionali. Questo simposio riunisce esperti di medicina riabilitativa, psichiatria, oncologia, igiene, biochimica, genetica, fisioterapia, psicologia e ingegneri esperti tecnologie integrative quali la realtà virtuale e l'intelligenza artificiale.

Faculty

Prof.ssa Maria Luisa Balestrieri

Prof. Antonio Giordano

Prof.ssa Francesca Gimigliano

Prof. Andrea Fiorillo

Prof. Raffaele Landolfi

Dr. Luigi Gallo

Prof.ssa Gaia Sampogna

Dr.ssa Nunzia D’Onofrio

Dr. Marco Paoletta

Dr. Andrea Ronchi

Prof. Andrea Chirico

Prof. Steven Hwang

Dr. Paolo Chiariello

Prof. Italo Francesco Angelillo

Prof. Michelino De Laurentiis

Dr. Giuseppe De Pietro

Prof. Renato Franco

Prof. Marcellino Monda

Dr.ssa Monica Pinto

Durata

6 ORE



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